“Povere creature!”, un regista maschio in difesa delle donne.


Premiato in concorso all’ottantesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il Leone d’oro al miglior film, quattro premi Oscar e due Golden Globe, Povere Creature! (2023) di Yorgos Lanthimos, è il titolo del momento, sia per l’originalità della fotografia, sia per la trama avvincente e l’importanza dei temi trattati, ma soprattutto per il fatto che un uomo si schieri apertamente dalla parte delle donne con una pellicola femminista. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Alsadair Gray, è vietato ai minori di 17 anni in America e ai più piccoli di 14 anni in Italia.

La prima domanda che sorge spontanea dopo la visione del film riguarda l’identità delle “povere creature” menzionate nel titolo, che sembrerebbe riferirsi alle cavie, alle creazioni e ai cadaveri dello scienziato pazzo dott. Godwin, detto “God”, costretti ad un’esistenza da scherzi della natura. Non si tratta tuttavia del solo significato: povera è l’umanità intera, che mostra più volte tratti meschini approfittandosi del prossimo, ma soprattutto il genere maschile, che abusa della protagonista ed ha un approccio malsano con la sessualità.

Il personaggio principale è Bella, un dolce, vulcanico e sensuale Frankenstein in gonnella creato innestando il cervello di un neonato nel corpo della madre morta suicida: il risultato è una donna con una mente infantile. Ne consegue che Bella è una ragazza attraente con un approccio ingenuo, spontaneo, disinibito e scatenato nei confronti di pulsioni sessuali che si rifiuta di reprimere, oltre ad essere facilmente manipolabile proprio come una bambina. E’ inevitabile che diventi il sogno erotico di ogni uomo che incontra.

L’approccio spregiudicato ai rapporti sessuali porta Bella alla prostituzione, offrendo al regista l’opportunità di dividere il pubblico in due schieramenti senza formulare un giudizio definitivo: alcuni infatti condannano il meretricio in quanto oggettificazione e mercificazione della donna, altri invece lo considerano uno strumento di emancipazione in un mondo maschilista e oppressivo. L’Occidente e in particolare il femminismo è scisso da questo argomento, creando un dibattito attuale, acceso e piccante.

Ma Bella è molto di più di una donna facile: è una ragazza sveglia, intelligente, curiosa, determinata e coraggiosa, il soggetto perfetto per un romanzo ed un film di formazione che segua lo sviluppo del cervello di Bella e la sua scoperta del mondo, che la trasformerà da una bambina ad una dottoressa. L’attrice Emma Stone è stata eccellente nell’imitare le movenze, il comportamento e l’intonazione dei bambini, infatti uno degli Oscar è per lei.

Gli uomini non escono vincitori dal giudizio del regista: il dottor Godwin ha replicato su Bella, sulla sua “sorellina minore” Felicity, sui cadaveri e sugli animali del suo cortile le sevizie e gli esperimenti subiti dal padre e che lo hanno barbaramente mutilato; il suo aiutante è innamorato di Bella, ma vuole imprigionarla nella gabbia dorata di un matrimonio patriarcal; il primo amante di Bella è un avvocato donnaiolo che non vuole legami con le donne e i clienti della casa chiusa parigina “usano” le donne come se fossero oggetti per compiacere le proprie pulsioni. Soltanto l’assistente maturerà e sarà degno dell’amore di Bella.



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About Me

Mi chiamo Valeria Vite e sono una professoressa di Lettere classe 1992, con la passione per il giornalismo amatoriale. Potete trovarmi nella mia camera a tradurre latino o greco, oppure a teatro, al cinema o immersa in qualche libro. Se posso viaggio o visito dei musei. I miei amici dicono che sono un po’ pazza e probabilmente hanno ragione.

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